Una nota congiunta delle segreterie di coordinamento di gruppo rileva che alcune agenzie potrebbero «avere un organico di sole due persone». I sindacati lamentano anche l'addio a «un consolidato modello di relazioni industriali» che ha consentito nel tempo di «trovare soluzioni condivise ai numerosi problemi», la mancanza di «momenti di informativa e confronto anche "in corso d'opera"» quando mutino «strategie della proprietà e scelte aziendali, che non possono essere considerate ininfluenti per il futuro della banca». Ne è esempio «la vicenda Ifitalia. Un'azienda florida, che produce utili, di cui è stata ceduta la quota partecipativa di Bnl a Bnp Paribas Parigi», con «ciò che Ifitalia rappresenta nella stesura del bilancio consolidato Bnl e per gli effetti che questo mancato apporto potrebbe avere nella discussione sull'ennesima ristrutturazione prevista in Bnl». Per i sindacati «ci attende un confronto serrato che, pur partendo dalla necessità di individuare interventi per fronteggiare la crisi, non deve inasprire ulteriormente le condizioni di lavoro». Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub e Uilca invitano l'azienda «a una minore rigidità, condizione indispensabile per trovare equilibrio ed equità necessari per un accordo». (Nicola Borzi, PLUS24, 10 gennaio 2013)
Secondo fonti sindacali il progetto della Banca nazionale del lavoro prevede un ulteriore contenimento degli occupati, che nel triennio calerebbero da 14.053 a 12.498 con altre 630 uscite, un incremento dell'automazione degli sportelli, con l'effetto di ridurre gli addetti di backoffice, l'attivazione di un “network commerciale” di promotori finanziari formato da personale dipendente e non dipendente con contratto da agente monomandatario (tra cui anche ex dipendenti già pensionati), la riduzione del Vap (il premio aziendale) del 15%, il taglio del 20% del salario incentivante, l'assenza di programmi di investimento per l'occupazione giovanile.
Una nota congiunta delle segreterie di coordinamento di gruppo rileva che alcune agenzie potrebbero «avere un organico di sole due persone». I sindacati lamentano anche l'addio a «un consolidato modello di relazioni industriali» che ha consentito nel tempo di «trovare soluzioni condivise ai numerosi problemi», la mancanza di «momenti di informativa e confronto anche "in corso d'opera"» quando mutino «strategie della proprietà e scelte aziendali, che non possono essere considerate ininfluenti per il futuro della banca». Ne è esempio «la vicenda Ifitalia. Un'azienda florida, che produce utili, di cui è stata ceduta la quota partecipativa di Bnl a Bnp Paribas Parigi», con «ciò che Ifitalia rappresenta nella stesura del bilancio consolidato Bnl e per gli effetti che questo mancato apporto potrebbe avere nella discussione sull'ennesima ristrutturazione prevista in Bnl». Per i sindacati «ci attende un confronto serrato che, pur partendo dalla necessità di individuare interventi per fronteggiare la crisi, non deve inasprire ulteriormente le condizioni di lavoro». Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub e Uilca invitano l'azienda «a una minore rigidità, condizione indispensabile per trovare equilibrio ed equità necessari per un accordo». (Nicola Borzi, PLUS24, 10 gennaio 2013) Comments are closed.
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